Si batteranno affinché venga riconosciuta la “parziale infermità mentale”, utile ad alleviare la pena inflitta in primo grado, vale a dire l’ergastolo. Sono i legali che dinfendono Alessandro Maja, l’uomo di 58 anni che, nella notte tra il 3 e 4 Maggio 2022, ha ucciso a coltellate la moglie Stefania e la figlia Giulia e ferito gravemente il figlio Nicolò (in foto col sindaco Puricelli). Al momento, l’uomo resta rinchiuso nel carcere di Monza. al momento di colpire, secondo gli avvocati, “Maja sarebbe stato incapace di intendere e di volere, a causa di una condizione psichica delirante”.
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Samarate: Strage Maja, legali lottano per parziale infermità
I difensori di Alessandro Maja, che uccise la famiglia a Samarate, pronti a dare battaglia in appello
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Matteo Inzaghi
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