Se c'è un nemico che mina la coscienza collettiva quello è il narcisismo. Ne è convinto Monsignor Luigi Panighetti, prevosto di Varese, che nella sua omelia di fine anno ha insistito sulle varie declinazioni di un "cancro" che affligge il Presente: nel rapporto "tossico e possessivo" che alcuni uomini confondo con l'amore, ma anche nei ripetuti appelli alleutaa come principale via d'uscita dal tunnel della sofferenza; nella epidemia della paura nei confronti dell'immigrazione e nei frequenti attacchi social al Magistero della Chiesa. A proposito, insiste il Prevosto, si avverte la necessità di una Fede che superi la religione dell'apparenza e la logica del lamento, ritrovando la forza della preghiera, della comprensione di una realtà complessa e della propensione ad "ascoltare l'umanità", in risposta a un "uomo postmoderno, che insiste nell'espandere a dismisura i propri desideri individuali".
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Varese: Prevosto, nemico numero uno? "Il narcisismo"
Monsignor Luigi Panighetti, preoccupato dalla deriva narcisistica, invoca “rispetto e ascolto dell’umanità”
- Pubblicato il
Matteo Inzaghi
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