Non solo una RSA, ma un polo della fragilità e dell’inclusione.
Villa Puricelli, che fin dall’ingresso spicca per l’imponenza e per un’eleganza discreta e avvolgente, non si limita ad assistere e curare persone anziane, spesso non autosufficienti.
Ma sostiene e favorisce l’incontro tra generazioni, moltiplicando le occasioni di incontro tra gli ospiti e i bambini del vicino asilo, come dimostrano i bei disegni che accompagnano la cena di Natale del grande salone.
Sono questi e molti altri i motivi che hanno convinto UNEBA, cabina regia che riunisce oltre 50 strutture, a organizzare proprio qui il convivio prefestivo, alla presenza di numerosi esponenti delle RSA che costellano il territorio.
Sullo sfondo restano problemi ormai noti, a partire dalla carenza di personale e dalla crescente centralità di chi risponde sul campo, in struttura e a domicilio, alle esigenze di una popolazione sempre più anziana e cronica.
Sul fronte tecnologico, proseguono le sperimentazioni per affidare alcune mansioni all’intelligenza artificiale, fermo restando ciò che la macchina non potrà mai rimpiazzare: l’empatia.
