Migliaia di persone sono arrivate da tutta la provincia di Varese, dalle regioni vicine e lontane, persino oltreconfine, dalla Svizzera, per partecipare alla grande festa di Carnevale di Cassano Magnago, sempre più popolare e ricca di colori. Quest’anno l’evento ha avuto un’importanza speciale: la celebrazione dei 50 anni del rito ambrosiano e di una tradizione carnevalesca lunga quasi un secolo di storia, con tanto di mostra dedicata e l’immancabile businada in dialetto che con ironia ha raccontato di desideri, disavventure e soprattutto dei 7 carri. Dal Duomo al carro dedicato al Giubileo, il tema era “Replay, Mi Ritorn’In Mente”.
Sui carri, quasi 500 bambini. Oltre 100 volontari delle parrocchie per realizzare disegni, vestiti e scenografie.
Per l’occasione il sindaco Pietro Ottaviani e il parroco Don Andrea Ferrarotti si sono mascherati da guardie svizzere, la vicesindaca Luisa Savogin da monaca, l’assessore alla Cultura Alessandro Passuello da vescovo e Don Emanuele Lupi da pompiere su una scala, forse un po' troppo alta.
Anche la macchina organizzativa ha funzionato alla perfezione con l’Associazione Culturale “Le Officine” insieme ai volontari della Comunità Pastorale San Maurizio, il Comune di Cassano Magnago e a diverse associazioni tra cui Alpini, Carabinieri in congedo, Vivi Cassano, Duc, Protezione Civile e NPT.
Ad aprire il coloratissimo corteo, le associazioni Avis Cassano Magnago, Afpd e “Più di 21”.
