Le minoranze politiche di Gallarate (Pd, Città è Vita, Lista Silvestrini e il gruppo di Obiettivo Comune Gallarate) chiedono a gran voce la convocazione urgente del Consiglio Comunale a Gallarate per discutere una mozione di censura, depositata lunedì mattina, che condanna esplicitamente l’operato del primo cittadino per aver permesso lo svolgimento del convegno dei gruppi di estrema destra negli spazi del teatro comunale e per chiedere ai rappresentanti di maggioranza di prendere posizione. L’atto si riferisce al cosiddetto Remigration Summit di sabato 17 maggio al teatro Condominio Vittorio Gassman, un incontro a porte chiuse promosso da un’associazione non meglio precisata e che ha generato forti polemiche.
Nel testo della mozione, i consiglieri denunciano l’utilizzo di una sala pubblica comunale per discutere – senza alcuna possibilità di verifica – contenuti politici ritenuti estremi. La presenza tra i relatori di esponenti noti per posizioni xenofobe e il respingimento all’aeroporto di uno di essi, il danese Paludan, ha acceso il dibattito politico locale.
La minoranza contesta inoltre l’impiego massiccio di forze dell’ordine per garantire la sicurezza dell’evento, giudicando eccessive le misure adottate per un’iniziativa non aperta al pubblico.
Nel documento si afferma con fermezza l’adesione ai principi costituzionali e si respinge ogni forma di sostegno, diretto o indiretto, a ideologie fondate su odio e discriminazione.
Ora si attendono le reazioni della maggioranza. Il Consiglio comunale dovrà essere convocato entro venerdì 6 giugno, nel rispetto dei termini regolamentari (20 giorni dal deposito della mozione).






