Alberi coperti da filamenti bianchi e cittadini preoccupati a Gallarate (ma non solo). In diversi quartieri della città, da via Ercole Ferrario fino a Madonna in Campagna, è tornato l’allarme per la Takahashia japonica, la cosiddetta “cocciniglia giapponese”, un parassita di origine asiatica sempre più diffuso sul territorio.
La Takahashia japonica si manifesta con ovisacchi cerosi lunghi fino a 7 cm contenenti migliaia di uova arancioni. Questi si attaccano ai rami, specialmente in prossimità di tagli di potatura, e debilitano le piante nutrendosi della linfa. Il Servizio Fitosanitario della Regione Lombardia ha pubblicato un’informativa specifica: il parassita colpisce in particolare gelsi, liquidambar e carpini, ma è considerato altamente polifago e attacca molti alberi ornamentali in contesto urbano.
Le contromisure consigliate
Secondo le linee guida diffuse, la strategia di contenimento prevede:
- In caso di forte presenza di ovisacchi eliminarli fisicamente avendo cura di distruggerli (non trasportare il materiale infestato in compost o in altre zone verdi)
- Trattare la chioma con olii minerali nel periodo invernale - Trattare la chioma con Olio di Neem alternato a trattamenti con Sali di potassio di acidi grassi (prodotti specifici per piante consentiti in agricoltura biologica che hanno dato un buon risultato)
- Eseguire lanci di insetti utili utilizzando coccinelle della specie Adalia bipunctata (esistono siti che vendono questi insetti in contenitori adatti al trasporto ed alla successiva diffusione in ambito urbano per il controllo di insetti parassiti).
Non si conosce ancora completamente il comportamento nel nostro territorio, ma da quanto osservato essa si sviluppa con un ciclo l’anno. Sverna con uova all’interno di ovissacchi particolarmente cerosi che risultano molto resistenti, i cui residui permangono anche se l’insetto viene “ucciso”. Esse si nutrono di linfa indebolendo l’albero colpito e possono essere facilmente trasportate dal vento ma anche con mezzi di trasporto e materiale vegetale infestato incautamente spostato. Forti infestazioni debilitano l’albero provocando distesi disseccamenti delle chiome.






