Alla scuola dell’infanzia San Francesco, nel quartiere di Arnate, è protesta per il taglio di una sezione. La notizia, legata a una più ampia riduzione del personale scolastico a livello nazionale, ha innescato la mobilitazione dei genitori, con striscioni sui cancelli della scuola e la promessa di tentare il tutto per tutto. Di oggi, giovedì 29 maggio, la lettera inviata al Dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Varese con 180 firme in allegato.
Nel documento inviato al dott. Giuseppe Carcano, la decisione di chiudere una sezione è ritenuta “ingiustificata e gravemente dannosa per gli alunni”. Nella comunicazione, si sottolinea che il numero delle iscrizioni non è diminuito rispetto all’anno precedente e che potrebbe persino aumentare nei prossimi mesi.
Secondo i firmatari, la chiusura della sezione avrà un impatto negativo sia sulla qualità dell’insegnamento che sul benessere dei bambini, con una previsione di almeno 23 alunni per sezione, senza considerare eventuali iscrizioni di minori con disabilità, che renderebbero necessaria un’ulteriore riduzione del numero massimo previsto per classe, come da D.P.R. n. 81 del 20/03/2009. I genitori temono inoltre che in caso di assenze delle insegnanti non sostituite, la soglia venga oltrepassata, compromettendo la sicurezza e l’efficacia didattica.
“Chiediamo che al nostro Istituto dell’Infanzia San Francesco di Gallarate”, scrivono i firmatari, “vengano concesse le risorse necessarie per garantire i diritti degli alunni ad una buona formazione, ad un’effettiva uguaglianza delle opportunità educative ed un’adeguata attenzione alla loro tenera età, e che il loro collocamento non resti semplicemente un fattore logistico e organizzativo”.
Il provvedimento prevede l’accorpamento di due sezioni e la conseguente riduzione di due insegnanti, che dovranno trasferirsi ad altro plesso. Ma la decisione, spiegano i genitori, non rispecchia l’attuale numero di iscritti, che rimane stabile rispetto all’anno precedente. “Non si tratta di un calo demografico o di un capriccio— sottolineano — ma di un taglio imposto, che causerà un forte sovraffollamento nelle classi”.
Anche la dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo Gerolamo Da Cardano, Germana Pisacane, conferma che il numero di bambini è invariato: “Tanti ne sono usciti per passare alle primarie, tanti ne sono entrati. Abbiamo già 35 iscrizioni e sicuramente, nel corso dell’estate, aumenteranno. L’anno scorso erano 38”. Ma l’Ufficio scolastico territoriale ha comunque disposto l’accorpamento, almeno per il momento. Le comunicazioni ufficiali saranno a fine giugno o a inizio luglio.
Della vicenda si è interessato anche il primo cittadino Andrea Cassani che ha contattato genitori e dirigente scolastica per avere ulteriori aggiornamenti “Mi è stato riferito che a giugno il Provveditorato, a giugno, potrebbe rivalutare la situazione e assegnare nuovamente la sezione. La dirigente ha già provveduto a inoltrare una nuova richiesta in tal senso. Continuerò a seguire da vicino la questione”.
Alla San Francesco, intanto, la speranza resta legata alla possibilità di attivare un “organico di fatto”: una soluzione che permetterebbe il mantenimento delle sezioni senza assunzioni a tempo indeterminato ma con personale a tempo determinato, come già avvenuto in altri istituti del territorio.
Un altro elemento critico riguarda l’effetto domino della riorganizzazione, che coinvolge anche la primaria di Madonna in Campagna, dove verrà eliminata una classe prima, passando da due a una. I bambini in eccesso verranno redistribuiti sull’altro plesso di Arnate.
Il contesto non è isolato: tagli simili si stanno verificando in diverse località della provincia, da Casorate a Somma. Si tratta dell’applicazione di un atto legislativo ministeriale che prevede una drastica riduzione del personale scolastico: oltre 5600 docenti in meno e più di 2000 assistenti tecnici e amministrativi.
Intanto la voce delle famiglie della scuola dell'infanzia di Arnate resta alta: “Ogni sezione che si chiude è un diritto che si cancella”, recita uno degli striscioni esposti fuori dalla scuola.






