Da legno caduto per colpa di un temporale a simbolo di rinascita e memoria grazie alla mano e alla visione dell’artista Massimo Fergnani che l’ha trasformato in una scultura e donata al comune di Somma Lombardo per celebrare un momento importante a Palazzo Viani Visconti, era il lontano 16 giugno 1959 rammenta il sindaco Stefano Bellaria nel suo intervento, quando l’allora presidente della Repubblica, Giovanni Gronchi, diede il titolo di città a Somma Lombardo. L’opera di Fergnani nasce da un evento accaduto nel settembre 2023, quando una violenta ondata di maltempo provocò la caduta di un grosso ramo di Sophora Japonica davanti alle storiche Antiche Fattorie Visconti. Per motivi di sicurezza, l’intera pianta fu abbattuta. Ma quel legno, invece di diventare scarto, è diventato arte.
"La scultura – ha spiegato Massimo Fergnani – è stata realizzata utilizzando un tronco di albero reciso appartenente alla storia, alle radici, all’identità del territorio sommese. L’opera dal titolo Il Volo della Fenice si ispira al grande mito della Fenice, figura mitologica considerata storicamente un simbolo di rinascita. Il mio lavoro è il frutto di interpretazione incentrato come tema di fondo sulla rinascita storico culturale delle Antiche Fattorie Visconti; il volo della fenice vuole essere quel seme che schiudendosi possa divenire rinascita ripartenza di un luogo saturo di storia e di passato per non dimenticare".
Realizzata nel laboratorio di Gazzada, l’opera è frutto anche del sostegno del Comitato Antiche Fattorie Visconti, che già nel dicembre 2023 si era mobilitato per il recupero del tronco. Il basamento è stato offerto dalla Nuova Stic Srl, impresa locale che ha contribuito a rendere stabile e visibile questo nuovo tassello del patrimonio artistico cittadino.
"Siamo profondamente grati all’artista per questo dono – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Donata Valenti –. “Il Volo della Fenice” arricchisce in modo significativo il nostro patrimonio culturale, e lo fa con un’opera che parla di radici, memoria e trasformazione. In un contesto come quello di Palazzo Visconti, dialoga perfettamente anche con le opere del maestro Sangregorio già presenti in città".






