In occasione del Global Day dedicato alla Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), l’ospedale di Gallarate conferma il ruolo di eccellenza regionale nella presa in carico dei pazienti affetti da questa malattia neurodegenerativa, grazie a un centro operativo da oltre vent’anni, riconosciuto per l’approccio multidisciplinare e innovativo. Tra i progetti futuri: l’apertura di sportelli dedicati alla SLA nelle Case di Comunità e il potenziamento della telemedicina.
La Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) è una malattia neurodegenerativa che colpisce i motoneuroni – cellule nervose che svolgono un ruolo importantissimo nel controllo dei muscoli e dei movimenti volontari del corpo. Ciò si traduce in una progressiva debolezza che riguarda i diversi distretti corporei. Ogni anno si registrano in Italia all’incirca 1.000 nuovi casi e la prevalenza complessiva è di circa 6.000 pazienti su tutto il territorio nazionale.
Nel nostro Centro – riconosciuto a livello regionale – operiamo sia con terapie di tipo farmacologico (a base di riluzolo, che ha dimostrato la capacità di prolungare la sopravvivenza di questi malati), che attraverso cure non farmacologiche”, esordisce il dr. Isidoro La Spina, Direttore della Struttura Complessa di Neurologia di Gallarate, “Il nostro team riabilitativo, che merita un cenno particolare, opera su due livelli: quello della cura simultanea e quello della cura integrata"
“Ci occupiamo della persona e della sua rete familiare, non solo della patologia”, spiega il dr. Isidoro La Spina, direttore della Neurologia dell’ASST Valle Olona. Il team lavora su due fronti: cure farmacologiche, con l’utilizzo del riluzolo, e cure non farmacologiche, che comprendono riabilitazione personalizzata e supporto psicologico.
Il centro garantisce un’assistenza completa: neurologi, fisiatri, pneumologi, psicologi, terapisti occupazionali e infermieri dedicati collaborano per rispondere alle esigenze cliniche e pratiche di ogni paziente. Attivo anche un servizio mail e un numero telefonico diretto per offrire supporto quotidiano a pazienti e caregiver.
Tra i progetti futuri: l’apertura di sportelli dedicati alla SLA nelle Case di Comunità e il potenziamento della telemedicina. “È fondamentale formare anche chi assiste il malato, per affrontare al meglio le sfide quotidiane e prevenire stress e ansia”, sottolinea La Spina.
Accanto all’ospedale, opera AISLA – Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica – presente da 15 anni sul territorio con un servizio di sostegno psicologico a domicilio per caregiver, come spiega il tesoriere nazionale e Presidente AISLA Varese, Maurizio Colombo: “Informazione, formazione, assistenza e ricerca sono i pilastri del nostro impegno”.
Fondata nel 1983, AISLA è il soggetto nazionale di riferimento per la tutela, l’assistenza e la cura dei malati di SLA, riconosciuta nel 1999 dal Ministero della Sanità.
L’impegno quotidiano è quello di far sì che le strutture competenti si occupino in modo adeguato e qualificato delle persone affette da SLA. L’Associazione conta più di 2.300 soci, 64 sedi territoriali presenti in 19 regioni.






