“Olivetti” è protagonista della mostra in corso al Kapannone dei Libri di Angera. Curata da Giuseppe Lupo, tra i massimi esperti italiani di letteratura industriale, l’esposizione celebra l’eccezionale avventura culturale e umana dell’azienda fondata nel 1908 a Ivrea, trasformatasi nel secondo dopoguerra in un autentico laboratorio di idee capace di coniugare impresa, arte, architettura, pensiero politico e innovazione tecnologica.
In mostra materiali originali, opere grafiche e prodotti di design che raccontano una stagione irripetibile della cultura d’impresa italiana. Si possono ammirare, tra gli altri, le iconiche macchine da scrivere, volumi con dediche autografe e lettere manoscritte da artisti e scrittori come Jean-Michel Folon e Giorgio Soavi, i fascicoli storici della rivista “Comunità”, la grafica di Dudovich e Pintori, i progetti editoriali delle Edizioni di Comunità, fino a oggetti simbolici come il portatile Echos e la stampante Artjet10 firmati da Michele De Lucchi.
L’esposizione si articola in cinque sezioni tematiche a partire dalla figura di Adriano Olivetti, per mettere in luce i molteplici linguaggi culturali attivati dal suo progetto e dalla comunità intellettuale che seppe riunire.
La mostra racconta la capacità unica di un’azienda di farsi promotrice di una “civiltà fondata sull’umano”, secondo la visione di Adriano Olivetti. Un’idea di impresa in cui lavoratori, artisti, architetti, scrittori e pensatori erano parte di un disegno comune: costruire una comunità armonica, innovativa e socialmente avanzata. La mostra è visitabile fino al 27 luglio, il sabato e la domenica dalle 15 alle 19.
Qui un servizio di approfondimento su Olivetti e lo spirito del Kapannone






