Il Varese Football Club giocherà nella sua casa. La notizia era ufficiosa, ora è ufficiale. Il patron Antonio Rosati ha raccontato nell’annunciata conferenza stampa la fumata bianca. «Pensiamo alla prossima stagione. Abbiamo lavorato con il Comune perché lo stadio ha delle pecche ma volevano giocare qui. In sinergia con il l’amministrazione abbiamo creato piani b e c per avere alternative, ma poi con tanto lavoro e rassicurazioni dei tavoli tecnici siamo arrivati all’obiettivo di restare».
Una permanenza a tempo. Perché usando una metafora molto chiara rosati ha aggiunto. «L’Ossola è un nonno che compirà 90 anni. In attesa della sua morte deve crescere un nipotino». Tradotto serva riattivare l’iter per trovare un casa più accogliente per una squadra che anche dalle strutture vede passare la sua risalita dalla Serie D.
