21 gennaio 1988, una strana conferenza stampa, perché si svolge lontano dallo Stadio o dalla sede della società. A tenerla è un curatore fallimentare, si chiama Sergio Caramella. Annuncia la nascita del Varese Football Club. Ci eravamo sempre occupati, fino a quel giorno, di vicende di campo. Di rincorsa verso una pazzesca salvezza della squadra allenata da Carletto Soldo. Si festeggiò con acqua minerale nello spogliatoio di Novara la matematica salvezza. Quel pareggio a reti bianche alla penultima giornata fu sinonimo di ripartenza. Il sindaco Sabatini mise insieme una cordata di imprenditori locali, Claudio Milanese fu il presidente più giovane d’Italia di una società di calcio. La Tigros di Luigi Orrigoni divenne lo sponsor dei biancorossi.
Varese Football Club: squadra affidata a Peo Maroso il primo anno, gol di bomber Tatti e del gemello Zerbio, campioni in erba come Sogliano e Pessotto. Subito promozione in C1. L’immediata retrocessione non fermò il rilancio del calcio cittadino. Anzi, come l’araba fenice il Varese Football Club risorse dalle ceneri dell’autoretrocessione. Iniziò un cammino romantico e coinvolgente, con successi inaspettati e figli di una attenta programmazione. Vittorie della Coppa Italia in Serie D e C, promozione in B sfiorata nei maledetti playoff con il Cittadella. Spareggi che rappresentarono il capolinea biancorosso, anticipando il fallimento del 2004 e la nascita del Varese 1910 che arrivò alle porte della A partendo dall’Eccellenza.
Varese Football Club: è il nome scelto dalla società che si prepara ad affrontare la prossima stagione di Serie D. Una scelta coraggiosa. E impegnativa, in ogni senso.
