Una gazza infetta al virus West Nile in provincia di Varese. La notizia arriva dall’Istituto Superiore di Sanità. Nella tabella che monitora i così detti uccelli bersaglio è segnalato un caso sul territorio, nel capoluogo, mentre ce ne sarebbe un secondo in attesa di conferma a Germignaga. Il virus circola solo grazie alle punture di zanzara, all'uomo e agli animali.
"Salgono a 173 in Italia i casi confermati di infezione nell’uomo (89 nel precedente bollettino), di cui 72 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva (2 Piemonte, 2 Lombardia, 4 Veneto, 1 Friuli-Venezia Giulia, 2 Emilia-Romagna, 37 Lazio, 21 Campania, 1 Basilicata, 1 Sardegna), 14 casi asintomatici identificati in donatori di sangue, 85 casi di febbre, 1 caso asintomatico e 1 caso sintomatico
Tra i casi confermati sono stati notificati 11 decessi (1 Piemonte, 4 Lazio, 6 Campania). La letalità, calcolata sulle forme neuro-invasive fin ora segnalate, è pari al 15% (nel 2018 20%, nel 2024 14%).
La presenza del WNV è stata confermata in 11 uccelli stanziali appartenenti a specie bersaglio in Lombardia, Campania, Sardegna ed Emilia Romagna. Le analisi molecolari hanno classificato il ceppo virale all’interno del Lineage 1 e del Lineage2. Appartengono alle specie bersaglio: - Gazza (Pica pica) - Cornacchia grigia (Corvus corone cornix) - Ghiandaia (Garrulus glandarius)".
Come avviene la sorveglianza epidemiologica per la West Nile?
"In Italia, la sorveglianza epidemiologica dei casi umani di malattia da virus West Nile (WNV) è regolata dal “Piano Nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle Arbovirosi (PNA) 2020-2025” (pdf 9,6 Mb) sottoscritta dalla Conferenza Stato, Regioni e Province autonome il 15 gennaio 2020. Il documento da una parte integra in un unico Piano la sorveglianza veterinaria (animale ed entomologica) del WNV - essenziale per la stima del rischio - e quella dei casi umani; dall’altra, in considerazione delle analogie esistenti tra i rispettivi cicli biologici, integra le attività di sorveglianza previste per il WNV con quelle utili all’individuazione precoce della circolazione del virus Usutu (USUV) in quelle aree dove il virus è stato rilevato in passato e che spesso coincidono con le aree endemiche per il WNV. Le attività di sorveglianza dei casi umani importati e autoctoni si attuano per tutto l’anno su tutto il territorio nazionale e dai primi di maggio a tutto novembre in tutte le Regioni nelle quali sia stata identificata un’area endemica. In queste aree la sorveglianza dei casi umani deve essere rafforzata e deve essere posta particolare attenzione alla diagnosi di malattia da WNV e da USUV nella popolazione. Il sistema di segnalazione raccoglie inoltre le positività per WNV rilevate nei donatori di sangue, emoderivati e di organi, tessuti e cellule, finalizzate all’applicazione delle specifiche misure preventive ed eventuali forme cliniche febbrili riscontrate sul territorio nazionale.
La sorveglianza umana è coordinata al livello nazionale dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e dal ministero della Salute che trasmette i dati alla Commissione europea e all’ECDC (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie). Le Regioni, in piena autonomia definiscono i documenti normativo-programmatici per la Sorveglianza epidemiologica e di laboratorio sul loro territorio e trasmettono i dati all’ISS e al Ministero. Il Dipartimento di Malattie infettive dell’ISS, con il coordinamento dell’Ufficio V della Direzione Generale della Prevenzione del ministero della Salute e in collaborazione con il Centro studi malattie esotiche (CESME) dell’Istituto zooprofilattico sperimentale dell'Abruzzo e del Molise “Giuseppe Caporale” (IZS Teramo), pubblica i dati del sistema di sorveglianza in un bollettino periodico".






