Varese: Piscina Comunale chiusa? (Forse) non è un male

Piscina chiusa in via Copelli? Meno spese pubbliche per un impianto “asciutto” in attesa dell’ex Aermacchi

Chiudere la piscina di via Copelli, la storica Comunale, non è forse il male peggiore per la città di Varese. Bisogna essere onesti e fare i conti della serva dai quali non si può scappare. Le piscine coperte lombarde dal covid in poi, ma forse anche prima, sono cadute in una crisi senza precedenti per i privati, e ancora di più per le risorse pubbliche comunali (con i relativi gestori). I casi sono stati innumerevoli: dalla Manara di Busto alla Moriggia di Gallarate, ma anche Jerago, Solbiate Olona, Saltrio… I più gravi laddove gli impianti non sono più stati ristrutturati ed efficientati con investimenti almeno millenari. Quindi anche la città di Varese non poteva esserne esente. Non è un caso che anche l’Acinque Arena non si sia fidata di dotarsi di una nuova piscina olimpionica per ridare lustro al vecchio Palaghiaccio. Con buona pace delle società sportive che lì dentro hanno lavorato una vita. La speranza per gli sport acquatici della Città Giardino sarà la grande vasca che sorgerà all’ex Aermacchi con spazi e tribune per ospitare la pallanuoto ad alto livello e magari far tornare a casa ad allenarsi i Martinenghi di oggi e di domani. E quando aprirà chi andrà più a nuotare in via Copelli? Struttura vecchia e sgangherata. Il gioco, quindi, vale forse la candela. Meno costi e spese di mantenimento ed investimento su altri sport come la pallavolo che a Varese, nonostante gli ori olimpici, non ha mai avuto uno spazio degno di questo nome.

Varese: Piscina comunale addio. “Impianto del volley?”

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