Riceviamo e pubblichiamo
62 mila morti e 156 mila feriti, di cui oltre 18.400 bambini. Ci sono dei numeri che pesano e peseranno come macigni [...]
Quando abbiamo protocollato la nostra istanza di richiesta di presa di posizione della Città di Busto Arsizio in merito al genocidio in corso in Palestina era il 6 agosto. I fratelli e le sorelle palestinesi dicevano, un anno fa, "è sempre stato così, solo che adesso è peggio", ma non eravamo ancora di fronte alla 'soluzione finale' avviata da Netanyahu con il silenzio assenso, quando non sostegno, di quel blocco democratico e liberale che, con poche eccezioni, si chiama Occidente. Non eravamo di fronte all'aggressione a Libano, Iran, Qatar, massacro di giornalisti, distruzione di scuole ed ospedali, attacchi alle forze ONU tra cui contingenti italiani. E massacro di bambini per garantirsi che il popolo palestinese non abbia futuro. Ci si può abituare a tutto, forse, anche all'orrore di ospitare nel Bel Paese, le truppe IDF che Piantedosi, quello che sgombera il Leoncavallo e del decreto insicurezza democratica, ha paragonato a "comitive culturali, turistiche o gruppi sportivi", sicuramente armate di tanto spirito vacanziero, impegnate a riprendersi dallo stress da genocidio, godendosi la partita di calcio Israele-Italia, rappresentazione a colori e su maxi-schermo di due tra i tratti peggiori dell'umanità, la tracotante prepotenza e il fedele servilismo e con tanto di telecronaca: "Ahò io so io e vo'artri non siete un cazzo! E gioca no...che te frega", "ma sì e chi se ne frega...me ne frego e gioco!" Vuoi mettere disputare un Mondiale mentre il mondo non c'è più!?...magari lo vinciamo, basta che non giochi la Russia! Eccolo che strisciante, e scalando pile e pile di morti di nuovo si erge il motto che animò per vent'anni la peggiore Italia: "me ne frego"...a meno che non si sia a favore di telecamera, perché si sa, per i bambini morti anche i coccodrilli che hanno già mangiato, piangono. [...]
Il silenzio di tutto il consiglio comunale che, informato come da nostra richiesta oppure no (fatto grave se così fosse), riteniamo avesse già conoscenza (ad esempio mezzo stampa) dell'istanza, ma che nessuno ha preso e trasformato in mozione e discussione e scelta. Al primo consiglio comunale dopo l'estate 2025, in programma per il 18 settembre, "l'istanza per la Palestina" non è all'ordine del giorno.
Ed è cominciata l'operazione di terra dell'IDF ed i tragici numeri elencati aumentano ed è distruzione totale, sotto gli occhi di tutti e annunciata da Israele il 7 di agosto. Temiamo che, per il consiglio comunale successivo a quello del 18 settembre, non ci sarà più un popolo e i suoi diritti, innanzitutto alla vita, e una terra per uno Stato su cui dibattere e prendere parte. Eppure le premesse che ci hanno spinto a protocollare l'istanza erano importanti: le parole espresse il 22 luglio dal Sindaco Antonelli e dalla consigliera di opposizione Berutti che convergevano in sostanza sulla condanna del massacro in corso in Palestina. Si trattava di rendere quelle esternazioni scelta e atto formale di una città. Per provare a mettere un sassolino nell'ingranaggio che tritura l'umanità, chi ha coscienza è chiamato a fare ciò che può ed è nelle sue facoltà. Ci auguriamo che il silenzio non sia a causa delle firme che hanno siglato l'istanza, altrimenti saremmo in presenza di chi guarda la mano che firma anziché i crateri di una terra massacrata. Mentre gli equipaggi di Global Sumud Flottila in mezzo al Mediterraneo si assumono l'onere e il rischio di fare ciò che lrischio di fare ciò che le istituzioni dell'Occidente democratico e liberale non fanno per codardia ed ignavia e per interesse e guadagno, qui a Busto Arsizio nessunoo nessuna, da qualsiasi scranno del consiglio comunale, ha impugnato questa istanza per farla diventare discussione e scelta. Se abbiamo Gaza nel cuore, non avendo né barca, né patente nautica, né tutto quel coraggio, possiamo spostare l'emozione dal cuore ad altre parti del corpo, come ad esempio alzare il c**o e muoversi a portare la Palestina e il suo diritto a vivere e la condanna di Israele genocida nelle piazze (come vediamo da tempo cortei e presidi partecipati da tantissimi giovani), nelle scuole, nei posti di lavoro e nei luoghi delle decisioni per la collettività, come lo è il consiglio comunale. "A morte è na' livella" diceva Totò... anche la morte della nostra umanità ci livella tutti ad altra condizione, senza distinzione alcuna.
"Restiamo Umani" e facciamo "quel che va fatto. Sempre. Senza perdere la speranza."
ADL Varese Sindacato di base
Comitato Antifascista di Busto Arsizio
Il Quadrifoglio
PCI di Busto A
Rete Mobilitazione Globale Pace
Rifondazione Comunista, Federazione di Varese
unaltrastoriaVArese
In foto, Milly Paparella del Comitato antifascista






