Grande partecipazione giovedì 25 settembre alla settima Giornata scientifica «Giovanna Tosi», ospitata dall’Università dell’Insubria nella sua sede varesina di Villa Toeplitz e dedicata al tema «Patogeni, tumori e difese dell’ospite». L’evento, coordinato dai professori Roberto Accolla e Greta Forlani, ha dato la possibilità a molti studenti, dottorandi, giovani medici e biologi di ascoltare presentazioni scientifiche di alto livello, focalizzate soprattutto sulle più moderne acquisizioni nel campo della ricerca sulla patologia neoplastica. Dopo i saluti delle autorità accademiche, si sono susseguite le presentazioni dei giovani ricercatori che hanno ottenuto il premio Best Publication Award 2024 dell’associazione, per i loro studi usciti su prestigiose riviste internazionali.
Giovanna Giacca (Istituto San Raffaele di Milano) ha presentato i suoi studi, recentemente pubblicati sulla rivista «Cancer Cell», riguardanti nuove metodologie di ingegnerizzazione genica per rendere i macrofagi – cellule chiave del sistema immunitario – molto più efficaci e aggressivi contro le metastasi epatiche da tumori del colon e del pancreas, tra i principali responsabili di mortalità oncologica. Alla base di queste ricerche c’è la possibilità di creare vettori virali capaci di veicolare farmaci biologici dentro i macrofagi, che li trasportano selettivamente nel tessuto tumorale. Questi risultati offrono forti speranze di ampliare l’armamentario terapeutico contro una delle maggiori cause di morte per tumore: le metastasi.
Federica La Terza (Istituto Telethon-San Raffaele di Milano) ha illustrato il suo lavoro, pubblicato sulla rivista «Nature», riguardante il ruolo dei macrofagi che infiltrano i tumori. Ha dimostrato come, in determinate condizioni, tali cellule possano addirittura facilitare la progressione tumorale, perché suscettibili a sostanze prodotte dal tumore stesso – nel suo caso, quello del pancreas – che ne favoriscono la crescita anziché bloccarla. L’identificazione di specifici sottogruppi di macrofagi (quelli che producono Il-1Beta) e delle sostanze tumorali coinvolte, come le prostaglandine E2 (Pge2), apre ora la strada a nuove strategie terapeutiche per bloccare selettivamente queste cellule e le molecole che innescano il loop di progressione tumorale.
Concetta Ragone (Istituto Nazionale Tumori «Fondazione Pascale» di Napoli) ha presentato le sue ricerche, pubblicate su «Frontiers in Immunology», relative a un fenomeno che potrebbe spiegare la diversa predisposizione dei soggetti allo sviluppo di tumori. Ha dimostrato che in persone che hanno contratto l’infezione da Sars-CoV-2 o che sono state vaccinate contro il Covid, si generano cloni di linfociti T capaci di reagire in maniera crociata con antigeni di diversi tumori, come melanoma, carcinoma mammario o epatocarcinoma. Questi cloni T, persistenti anche per anni, potrebbero quindi contribuire a una risposta protettiva nel caso di insorgenza tumorale successiva.
L’associazione Giovanna Tosi promuove inoltre la formazione di giovani ricercatori attraverso il «Mobility Programme», che offre la possibilità di arricchire il proprio bagaglio tecnico-scientifico in laboratori o ospedali diversi da quelli di provenienza. Nel 2024 il contributo è stato assegnato ad Andrea Cerasuolo (Istituto Tumori di Napoli), che ha svolto parte della sua ricerca nel laboratorio di Marisa Gariglio (Università del Piemonte Orientale), approfondendo i meccanismi molecolari e cellulari alla base dell’insorgenza dei tumori ano-genitali e testa-collo legati all’infezione da Hpv.
Il momento centrale della Giornata è stato l’assegnazione del «Giovanna Tosi Award for Excellence in Science» ad Anna Mondino, direttrice della Fondazione Airc, per il suo contributo fondamentale all’immunologia dei tumori, la formazione dei giovani ricercatori e la promozione della ricerca oncologica italiana. Nella sua Lecture per la premiazione, Mondino ha ripercorso le tappe della sua carriera, inizialmente incentrata sui meccanismi d’azione degli oncogeni, poi applicati alla fisiopatologia dei linfociti T, le sentinelle del nostro organismo contro infezioni e tumori. Le sue ricerche hanno portato allo sviluppo di terapie innovative basate sull’uso dei linfociti T anti-tumorali come veri e propri farmaci biologici: cellule del paziente amplificate in vitro e modificate geneticamente, capaci di infiltrare con maggiore efficacia il tessuto tumorale ed esercitare un’azione citotossica.
La giornata si è conclusa con le letture di due docenti dell’Università dell’Insubria: il professor Massimo Venturini, direttore di Diagnostica per Immagini e Radioterapia, e il professor Alberto Passi, direttore di Biochimica. Venturini ha illustrato le ultime acquisizioni nella diagnostica oncologica, in particolare l’impiego della tecnologia Dual-layer Spectral Ct, che consente immagini dei tessuti sempre più sofisticate, riducendo l’uso di mezzo di contrasto e aumentando l’efficacia della diagnosi differenziale delle n
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Varese: Il Premio Tosi ad Anna Mondino di AIRC
Il Premio Giovanna Tosi ad Anna Mondino di Airc per il suo lavoro sull’immunologia dei tumori
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Mattia Andriolo
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