Gallarate: WheelchairGP a rischio, l’appello di Toro Seduto

Il WheelchairGP accende motori e speranza, 30 piloti in carrozzina e il cuore di tanti volontari

C’è chi corre per vincere, e chi corre per sentirsi libero. Al circuito per mini-moto di Codogno, nel cuore della pianura lodigiana, il rombo delle carrozzine ha raccontato una storia che va oltre lo sport: quella del WheelchairGP, l’unica gara italiana dedicata alle persone con disabilità motoria, alcune affette da distrofia muscolare, ideata dal gallaratese Michele Sanguine, per tutti “Toro Seduto”.
Un sogno diventato realtà grazie a un gruppo di amici, familiari e volontari che credono nella forza dell’inclusione. “Senza mia sorella Silvia e tutto lo staff non sarebbe possibile. Io organizzo, ma loro fanno funzionare tutto”, racconta Michele con gratitudine. A sostenerlo, come sempre, anche l’Associazione Nazionale Polizia di Stato di Gallarate, presente con Raffaele Fedele e i suoi uomini: "Se sei contento tu, io sono contento il doppio" gli ha detto, riassumendo lo spirito di squadra che anima l’evento.

Quest’anno il WheelchairGP ha superato i 30 partecipanti, con cinque concorrenti arrivati da Lecce per vivere l’adrenalina della gara. Per la prima volta, il circuito scelto era quello delle mini-moto, più stretto, più tecnico, ma carico di energia. “Non c’è nulla di più bello che avere uno spazio da percorrere in carrozzina: libertà pura, divertimento e adrenalina”, confessa Toro Seduto, emozionato.
A rendere l’atmosfera ancora più speciale ci hanno pensato Gianluca Arena – figlio di Bruno dei Fichi d’India – e Matteo DJ di ADJ, che hanno curato l’intrattenimento tra musica, comicità e ritmo, mentre la Banda Musicale “Francesco Cilea” di Brembio, con i suoi 22 elementi, ha suonato dal vivo lungo la pista. Immancabile anche la Polizia Stradale di Lodi, che ha sfilato in moto tra gli applausi del pubblico. Per le fotografie e il video ufficiale Sanguine ringrazia l'amico Claudio della Rust Production, che ha immortalato i momenti più belli della giornata.

La Lamborghini della Polizia, attesa ospite della giornata, non ha potuto partecipare per un guasto tecnico, ma ha già promesso di esserci alla prossima edizione.Dietro le risate e el'abbraccio dei volontari resta però una verotà semplice: per continuare a correre serve un aiuto.“Dobbiamo chiedere donazioni perché altrimenti non siamo in grado, in questo momento, di permetterci un’altra gara” dice Michele, con la stessa schiettezza con cui affronta ogni sfida.

Chi ha assistito alla gara di Codogno lo sa: non è solo una competizione. E' un inno alla speranza e alla libertà, un giro di ruota dopo l’altro, firmato dal cuore grande di Toro Seduto.

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