Dopo cinque anni, Varese torna ad ospitare Cantù nel derby numero 150. Per Giannis Kastritis, sarà il primo da coach di Varese, ma per chi ha vissuto le emozioni e l’atmosfera di una stracittadina come Aris-PAOK in Grecia, questo non può che essere uno stimolo in più per portare a casa la vittoria.
“Siamo molto emozionati di giocare questa partita - dice Kastritis - vedendo come ci stiamo allenando, il valore della sfida e l’atmosfera che ci sarà. Daremo il nostro meglio per vincere, cercando di dare il massimo così come facciamo con ogni avversario”. Vittoria come obbligo perché in primis è un derby, ma anche per esigenze di classifica. Dopo il girone di ferro a stretto giro con Venezia, Virtus e Tortona, ora l’Openjobmetis è chiamata a trasformare i progressi in punti. Partendo da domenica. “La pressione non deve spaventarci, anzi, è una cosa positiva da utilizzare come spinta maggiore per fare un’ottima partita e dare il nostro meglio. Affronteremo una squadra che ha molto talento ed in grado di dimostrare grande efficacia offensiva. Penso che la chiave del match sarà il ritmo che riusciremo ad imprimere al match. Dovremo essere molto bravi nelle transizioni difensive e a limitarli nei rimbalzi offensivi”.
Infine, a chi chiede se questo derby è uguale a quello di Salonicco, coach Kastritis rinvia la discussione con una battuta: “Ve lo dirò dopo la partita, sperando di vincere”.
Foto: Pallacanestro Varese






