Milano: Giovane aggredito, è tempo di dire basta

I fatti di Milano, con un 22enne massacrato dal branco e reso invalido, richiedono una risposta forte

"In un video si vede che lo scanniamo".
"Speriamo che schiatti".
Due dei tanti felici scambi tra quei giovani teppisti che, stando alle accuse, avrebbero massacrato uno studente di 22 anni, condannandolo a una invalidità permanente. E per cosa? Per 50€. Questo il ghiotto bottino depredato da quegli ominicchi, che volevano picchiare, ferire, sopraffare uno sconosciuto solo per il gusto di farlo.
E che poi se ne sono vantati sui social, confermando di non provare alcun rimorso.
Dopo tanti anni di notizie e di cronaca, spero sempre di averle viste e sentite tutte, e di poter concedere un po' di pace alla mia indignazione. Invece no, non riesco. Il grado zero è stato già superato da un pezzo e, anziché risalire, continuiamo a scendere, a scavare, a esplorare meandri e viscere che speravamo non esistessero, se non nelle forme di vita più primitive.
Appellarci al valore dell'educazione, benché necessario, appare a dir poco insufficiente.
Bisogna cambiare registro, magari evitando che le forze di polizia finiscano alla sbarra ogni volta che intervengono.
I violenti devono temere le conseguenze del proprio agire, altrimenti non si fermano.

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