Varese: L'ultimo saluto a Bambi in una città incredula

San Vittore abbraccia la folla intervenuta per dire addio a Bambi Lazzati, leader del Premio Chiara

L'atmosfera è segnata da un dolore misto a smarrimento. Sembra incredibile che Bambi Lazzati non ci sia più.
E sembra strano (ma, per chi ha avuto il privilegio di conoscerla, non così tanto) che a rasserenare un clima così triste sia proprio lei, che illumina l'intera Basilica con la forza del suo sguardo e del suo sorriso.
Eppure è così: per un'ultima volta Bambi, cioè Mariafederica Bianchi in Lazzati, ci ha regalato un po' della sua energia, condivisa dalle centinaia di presenti ai funerali, celebrati nel cuore di Varese (nel breve video, l'uscita dalla chiesa).
Lo ha fatto nel giorno più malinconico, più difficile da accettare, dopo aver lasciato il marito Mariano, i magnifici figli "Valla" e "Filo" e i nipoti, per colpa di una malattia che non le ha lasciato scampo. L'auspicio è che lassù, da qualche parte, abbia già riabbracciato il suo amatissimo Andrea.
"Bambi - dice nella sua affascinante omelia Don Luca Violoni - ha reso il Premio Chiara molto più di un impegno: ha fatto di questa grande manifestazione culturale una scelta di vita, che le ha consentito di trovare un proprio posto nel Mondo e nella comunità".
Insomma, dobbiamo farcene una ragione: Varese è rimasta orfana, così come quel Premio Chiara che Bambi ha saputo allevare e sviluppare fino a trasformarla in una pianta culturale maestosa e autorevole, che ora spetterà a noi tutti proteggere e accudire.
Ciao Bambi, non smettere di sorridere.
Matteo

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