Il Giubileo 2025 sta per concludersi: con le celebrazioni dell’Epifania si chiude ufficialmente l’Anno Santo. A Gallarate, davanti alla Basilica di Santa Maria Assunta, una delle chiese giubilari della provincia di Varese, monsignor Riccardo Festa fa un primo bilancio.
“È stato un Giubileo molto partecipato e molto sentito”, ha spiegato il prevosto di Gallarate. La Basilica ha ospitato eventi dedicati ai pellegrini, iniziative di parrocchie e gruppi ecclesiali, oltre ad accogliere numerosi fedeli arrivati singolarmente seguendo un percorso spirituale proposto attraverso un sussidio. “Negli eventi organizzati abbiamo contato almeno 13mila presenze, a cui si aggiungono tutti coloro che sono arrivati autonomamente”, ha precisato il prevosto, citando i dati raccolti su richiesta della Curia. Al centro dell’Anno Santo i “Pellegrini di Speranza”, tema che ha portato moltissimi credenti ad intraprendere un cammino di fede e rinnovamento spirituale, sottolineando l’importanza della speranza in un contesto come quello attuale e garantendo l'indulgenza plenaria con la pratica di un percorso di riflessione e di preghiera.
Durante l’esperienza giubilare monsignor Festa ha percepito il bisogno di accoglienza e misericordia in chi ha varcato la soglia della Basilica d Gallarate, “Chi è venuto aveva la necessità di essere capito, compreso. C’era una porta aperta e la possibilità di essere accolti”. Un aspetto che ha coinvolto in modo particolare le famiglie e i più giovani, come dimostrano la grande partecipazione durante l’esposizione della reliquia del Beato Carlo Acutis e la presenza di gruppi di catechismo con genitori ed educatori, “Oltre 500 giovani, che non sono pochi” ha sottolineato il don.
Uno sguardo che ora si proietta al futuro. Per il mese di gennaio sono previste nuove iniziative in preparazione all’evento “Profezia di pace”, in programma il 1° febbraio. “I ragazzi sono angosciati dalle guerre” secondo il prevosto, “e abbiamo bisogno di offrire loro parole di speranza. La pace è possibile, la guerra non è il destino dell’essere umano”. Un messaggio che chiude il Giubileo e che rilancia un impegno educativo e spirituale che guarda avanti con fiducia e speranza.






