Il vicequestore Schiavone, romano fino al midollo esiliato ad Aosta, non è certo uno stinco di santo. Fuma un sacco di canne, vanta amicizie sincere almeno quanto “chiacchierate”, fa la cresta sui bottini sequestrati. Ma ha anche un fiuto infallibile, un senso dell’umorismo invidiabile. E un’anima ferita. Ecco, da Matteo Inzaghi, l’identikit di un personaggio che ha conquistato il pubblico e trionfato al Premio chiara 2016.
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Rocco Schiavone, paladino imperfetto
La creatura di Manzini conquista il Premio Chiara. E il grande pubblico
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Redazione Rete55
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