Un sistema feudale, che ruotava intorno ad un sovrano riconosciuto: Nino Caianiello. Questo il quadro delle nomine pubbliche in provincia di Varese secondo l’accusa, formulata dal pm Luigi Furno a carico del cosiddetto Mullah. Ma anche di chi ha accettato le regole del gioco, girando al coordinatore di fatto di Forza Italia la cosiddetta decima. Ma anche la vicenda, che gli stessi, inquirenti considerano paradossale seguita alla condanna definitiva per concussione, quando il capo gallaratese di Forza Italia si sarebbe accordato con lo stesso concusso per barattare il risarcimento con il cambio di destinazione di un’area. Nel servizio di Rete55 le parole del sostituto procuratore di Milano.
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“Il sistema feudale di Caianiello”, parla il PM
Il Sostituto Procuratore di Milano Luigi Furno si sofferma sull’impianto accusatorio che grava sul cosiddetto Mullah, il sistema che regolava le nomine pubbliche e la vicenda, per certi versi grottesca, della “tangente sulla sentenza per tangenti”
- Pubblicato il
Matteo Inzaghi
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