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Orgoglio UYBA, da una finale all’altra

La Supercoppa a Conegliano. Le venete sono troppo forti per tutti, ma la UYBA conquista un altro argento

Non c’è scivolone che tenga. La UYBA è caduta, nettamente, nella finale di supercoppa contro Conegliano. Squadra di tutta un’altra categoria o per meglio dire di un’altro pianeta. Per questo l’unica scivolata del week end vicentino è e resta quella del taraflex umido nella strana semifinale a due riprese. La strada è ancora una volta quella giusta, dalla Coppa Italia dello scorso anno a questa prima competizione dopo covid, c’è di nuovo la stessa medaglia d’argento al collo.

Un traguardo che vale ancora di più perché di mezzo c’è stata una vera e propria rivoluzione in rosa, una fine di un ciclo, che ha visto la partenza verso altri lidi di giocatrici diventate fondamentali alle ali delle farfalle nelle ultime stagioni. Potevano esserci meno certezze e non è detto non ce ne siano più avanti, ma la cura di Marco Fenoglio sembra già radicata nelle biancorosse. Un gruppo coeso, un grande lavoro di sacrificio, la capacità di soffrire e non mollare anche quando davanti hai una Paola Egonu stratosferica. L’unico vero problema resta proprio questo avversario. Se l’Imoco avesse qualche cavallo in meno, allora sarebbe proprio un anno in cui poter sognare qualcosa di grande. Nello sport però con i se non si vincono trofei e allora servirà andare oltre le proprie possibilità per diventare quel Davide che sconfigge Golia. Il tempo c’è, le scelte fatte sono nel posto giusto. Una cosa è certa, se questo è l’inizio, quest’anno ci sarà davvero, di nuovo, da divertirsi.

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