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Ospedale, stop agli interventi non covid (con poche eccezioni)

I vertici di Asst Sette Laghi annunciano la sospensione dell’attività ambulatoriale e di gran parte di quella chirurgica. Bonelli: “Pronti a chiedere rinforzi. Richiamati specialisti in pensione

Un film già visto, cui speravamo di non assistere più.

Asst Sette Laghi annuncia lo stop alle attività ambulatoriali e chirurgiche non caratterizzate da urgenza (e non oncologiche), per potersi concentrare sulla nuova emergenza covid.

Spiega il Direttore Generale Gianni Bonelli: “La gravità della situazione, recepita dalle Circolari regionali, ci ha purtroppo imposto questa sospensione, che ci auguriamo possa essere la più breve possibile“.
 
Per far fronte all’emergenza Covid, al contestuale riconoscimento della ASST Sette Laghi quale HUB Covid, chiamata quindi a supportare l’Ospedale temporaneo di Fiera Milano, e a quello dell’Ospedale di Circolo quale Hub regionale per tutta la patologia tempo-dipendente, e all’importante aumento dei ricoveri di pazienti Covid registratosi in particolare negli ultimi due giorni, l’Azienda si trova a dover rimodulare le attività, i posti letto e la turnistica del personale (in accordo con le organizzazioni sindacali).
Restano confermati, inoltre, gli interventi in programma lunedì per coloro che si sono già sottoposti agli esami preoperatori e al tampone.
Tra venerdì e oggi il numero di pazienti arrivati in Pronto Soccorso positivi al Sars-CoV 2 e necessitanti ricovero è aumentato in maniera tale rispetto ai giorni precedenti da imporre la sospensione dell’attività chirurgica in elezione così da permettere al personale impegnato in quell’ambito di andare a supportare i reparti covid e di potenziare questi ultimi mediante l’apertura di ulteriori posti letto in cui assistere i pazienti.
La gravità della situazione procede il Dg – richiede l’apertura di un numero sempre maggiore di letti da destinare ai pazienti covid e la correlata necessità di personale. Perciò abbiamo avviato procedure concorsuali sia di medici specialisti che di infermieri, e non appena riusciremo a reclutare rinforzi saremo pronti a ripartire con l’attività chirurgica“.
È stato inoltre rinnovato l’appello a rientrare in servizio per gli specialisti in pensione, il cui contributo si era rivelato determinante già durante la fase 1 della scorsa primavera.
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