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Francesco Gaetano Caltagirone, imprenditore romano, è ormai stabilmente al centro della cronaca finanziaria italiana. Considerato uno degli uomini d'affari italiani con più liquidità disponibile, da sempre attivo nei settori del cemento, dei grandi lavori, dell'immobiliare e dell'editoria, è protagonista della scena, con le sue partecipazioni in Mps, Mediobanca e Generali. Ora, più che mai, con la sequenza di operazioni incrociate che può cambiare definitivamente gli equilibri nel settore bancario e assicurativo, vuole far pesare le sue quote e arrivare lì dove da anni prova ad arrivare, al controllo delle Generali. Caltagirone sta continuando a investire per concretizzare la sua strategia, che tiene insieme le partite che si giocano a Siena, a Milano e a Trieste. L’assemblea degli azionisti di Mps, il 17 aprile scorso, ha approvato l’aumento di capitale al servizio dell’Offerta pubblica di scambio su Mediobanca con l’86,4%, una quota oltre le aspettative, considerate le quote dichiarate dagli azionisti principali: il Mef all'11,7%, Caltagirone con il 9,96% (quota salita a ridosso dell'appuntamento), Delfin con il 9,86%, Banco Bpm con il 5%, Anima con il 3,99%. Un'altra assemblea, quella di Mediobanca del 16 giugno prossimo, sarà cruciale per capire le chance di successo che avrà la mossa del Ceo Alberto Nagel, che ha lanciato un ops su Banca Generali, proponendo lo scambio con la partecipazione del 13% detenuta da Piazzetta Cuccia nel capitale del Leone di Trieste. Da questa operazione dipende a questo punto il successo di quella Mps-Mediobanca e, a cascata, il futuro equilibrio all'interno dell'azionariato di Generali, che Caltagirone vorrebbe sottratto all'egemonia di Mediobanca. Questo, considerato che la sua posizione è rilevante in Piazzetta Cuccia (è al 7,391%, secondo azionista alle spalle di Delfin, 19,81%), e in Generali (è al 6,9%, in questo caso quota più consistente dopo quelle di Mediobanca, 13,2, e gruppo Del Vecchio (sempre Delfin) 10,05%). Caltagirone, intanto, può contare sui numeri in salute del suo impero imprenditoriale. L'assemblea degli azionisti della Caltagirone spa ha appena approvato il bilancio 2024 e la destinazione degli utili che prevede la distribuzione di un dividendo da 0,27 euro per azione, in aumento dell'8% rispetto al precedente esercizio. La holding, capogruppo del gruppo Caltagirone ha chiuso l'esercizio 2024 con un risultato netto pari a 257,5 milioni, registrando ricavi in crescita del 7,5% a 2,14 miliardi e un utile complessivo dell'esercizio di 449,3 milioni (182,7 milioni nel 2023) di cui 295,6 milioni di competenza del gruppo. Il margine operativo lordo è stato di 439,4 milioni, con un aumento del 2,1% rispetto all'anno precedente. ---finanzawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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Francesco Gaetano Caltagirone, l'imprenditore al centro della finanza italiana
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Redazione Rete55
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