Manovra, governo chiede la fiducia alla Camera: entro domani l'ok finale

(Adnkronos) - Dopo un percorso in salita, la manovra arriva alle battute finali. Il governo, con il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, ha posto la fiducia alla Camera sull'articolo uno della legge di Bilancio. In base a quanto deciso dalla Conferenza dei capigruppo, la chiama avrà inizio oggi alle 20.20, con dichiarazioni di voto a partire dalle 18.40. Quindi dalle 22 proseguirà la seduta notturna con l'esame degli ordini del giorno. La votazione finale avverrà entro le 13 di martedì 30 dicembre, con dichiarazioni di voto in diretta televisiva a partire dalle 11. La commissione Bilancio della Camera infatti, dove sabato erano ripresi i lavori con l'illustrazione del testo da parte dei relatori e la discussione generale, ieri ha dato il mandato ai relatori al termine delle votazioni degli emendamenti alla manovra e il testo - che non ha subito alcuna modifica rispetto a quelle proposte dell'opposizione - è passato in aula, dove alle 16 è iniziata la discussione generale con 20 interventi. Le opposizioni avevano presentato circa 790 emendamenti alla manovra in aula alla Camera, che hanno passato la tagliola dell'ammissibilità e sempre ieri mattina, in avvio di seduta, erano stati dichiarati inammissibili 158 emendamenti per copertura e per materia. Pronte al varo le norme al centro delle polemiche, pacchetto previdenza in primis, ma anche gli affitti brevi, approvate a Palazzo Madama in una versione comunque edulcorata rispetto alla 'stretta' iniziale. Con lo stop a Opzione donna (61 anni e 41 di contributi per le donne di specifiche categorie) e Quota 103 (in pensione con almeno 62 anni d’età e 41 di contributi), oltre alla spinta alla previdenza integrativa, la manovra segna una 'svolta' sul dossier pensioni. Resta l'Ape sociale per fragili e usuranti ma con taglio delle risorse. Arriva anche l'allineamento dei requisiti per l'aumento dell'aspettativa di vita ma spalmato su due anni : dal 2027 si potrà andare in pensione di vecchiaia a 67 anni e un mese (e 20 anni di contributi) e dal 2028 e 67 anni e tre mesi.  Per il ritiro anticipato dal 2027 occorreranno 42 anni e 11 mesi di contributi (indipendentemente dall’età) e dal 2028 a 43 anni e un mese (un anno in meno per le donne). Tra le novità, anche il silenzio-assenso sulla destinazione alla previdenza integrativa del tfr per i neo-assunti. Oggetto di compromesso anche la norma sugli affitti brevi che dal 2026 lascia la cedolare secca al 21% per il primo immobile e al 26% per il secondo dal terzo in poi scatta l'obbligo di partita Iva. Ma le polemiche hanno interessato anche altri interventi fino alla sintesi finale. Dai 18,7 mld del varo in Consiglio dei ministri alla fine il valore della Finanziaria passa a 22 miliardi, a saldi invariati, quindi senza extra-deficit ma con corrispondenti coperture a beneficio dei conti e dell'affidabilità sui mercati.  
---economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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