Palazzo della Loggia a Brescia ospita, dal 26 settembre la personale di Marion Baruch dal titolo COTIDIE TRADĔRE a cura di Ilaria Bignotti, Beatrice Cuccirelli e Camilla Remondina. La mostra segna la prima presentazione in città della ricerca di un’artista cosmopolita la cui cifra stilistica più riconoscibile resta l’uso del tessuto di scarto, materiale di memoria e trasformazione. Il percorso parte con Ron Ron (1972), gomitolo di tessuto ed ecopelliccia evocativo dell’ambiente domestico e prosegue con Alveare (2017), griglia soffice che rimanda alla comunità operosa. Nell’ampio sottotetto campeggia Quel che rimane del cielo (2024), grande tessuto azzurro sospeso, omaggio alla città e alla sua volta celeste, affiancato a un “laboratorio ricostruito” con stoffe e strumenti di lavoro. Nata a Timisoara nel 1929 da genitori ungheresi, Baruch ha vissuto tra Israele, Italia e Francia, attraversando linguaggi e avanguardie, dalla performance art alla fiber art, fino all’arte partecipata.
La mostra sarà visitabile sino al 25 ottobre solo su prenotazione scrivendo a info@guidaartistica.com. (Ph.Peter Colombo).
