Busto: “Pace”, invoca il Bambinello Nero al tempio civico

Busto: messaggi di donne immigrate e dei bambini del Pollicino nel presepe col Bambin Gesù Africano

“Abbiamo lasciato le nostre famiglie, i nostri affetti più cari per vivere tra voi e assicurare ai nostri figli un futuro migliore. Non siamo un problema, siamo una risorsa, un’occasione d’incontro e arricchimento reciproco”: i messaggi delle donne che frequentano il progetto tra integrazione e cittadinanza promosso all’istituto comprensivo De Amicis in collaborazione col Pime, addobbano lo speciale Albero di Natale allestito nel tempio civico di Sant’Anna di fianco al Gesù Bambino Africano. Una statua, quest’ultima, posizionata per la prima volta nel 1991 da Angioletto Castiglioni, sopravvissuto al lager nazista di Flossenburg. Ma i tempi non erano maturi e le critiche non mancarono. La scultura venne donata a una pediatria in Uganda, dove tutti giorni nascono gesù bambini africani. Poi, nel 2010, nell’ultimo Natale dell’anziano cittadino benemerito, in collaborazione con la Junior Chamber International, lo speciale presepe venne riproposto per raccogliere fondi a favore della campagna JCI per salvare bambini africani dalla malaria. Da quell’anno, il Bambinello Nero non è mai mancato nel tempio di educazione permanente alla pace di fronte alla chiesa. Dove sono collocate immagini di profughi, bambini, donne e uomini e in fuga dalla guerra. E dove anche quest’anno i bambini del Pollicino porteranno le loro stelline coi messaggi natalizi di pace e speranza. Per una “pace disarmata e disarmante”, come dice Papa Leone XIV

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