Prima il focus su un poker di imprese, parte di quelle decine immortalate e raccontate da Confartigianato nel suo tour tra le eccellenze del territorio: aziende sbocciate da un’idea, sviluppate grazie all’energia, all’intuito, alla laboriosità.
Poi, dopo il dibattito con Sara Bartolini, Davide Ielmini, Antonio Belloni e il team di capitani riuniti nella sede di Gallarate, spazio a Davide Galli, giunto al termine del suo lungo mandato di presidente.
12 anni al timone di un’associazione di categoria grande, radicata, significativa, che con lui ha attraversato a testa alta e pancia a terra i momenti più critici di questo complesso passaggio storico, tra crisi, recessioni, pandemie, dazi e nuove tecnologie.
Nella sua pubblica chiacchierata, Galli ha riaffermato la propria genuinità, la propria schiettezza; la propria orgogliosa appartenenza all’azienda di famiglia, a un’associazione che fa del rapporto umano un’imprescindibile chiave di volta. E a una visione del “fare” indissolubilmente legato all’Essere.
Impegnativo, lungo e tortuoso, sì: ma è stato un bel viaggio.
