Genova: Addio senza funerali per il maestro Gardin

Addio a Berengo Gardin, maestro della fotografia italiana. Centinaia le sue mostre in tutto il mondo

Nessun funerale, nessuna cerimonia religiosa o commemorazione pubblica: così, per sua volontà, si è chiuso il capitolo terreno di Gianni Berengo Gardin, scomparso lo scorso 7 agosto a 94 anni. L’ultimo saluto si è svolto in forma strettamente privata: dalla camera mortuaria dell’ospedale San Martino di Genova il feretro è stato portato al cimitero monumentale di Staglieno, dove sarà cremato. Le ceneri saranno poi disperse in natura dai familiari.
Considerato tra i più grandi fotografi italiani del Novecento, Berengo Gardin è nato a Santa Margherita Ligure il 10 ottobre 1930, a cavallo tra Camogli e Santa Margherita. Dagli anni Cinquanta ha documentato con il suo bianco e nero poetico e incisivo la storia sociale, architettonica e paesaggistica dell’Italia, pubblicando oltre 260 libri ed esponendo in centinaia di mostre in tutto il mondo.
Venezia è stata la sua città d’adozione, ma il legame con la Liguria non si è mai spezzato: la casa di Camogli e l’ultima mostra a San Fruttuoso ne sono testimonianza. Il suo sguardo umano e attento, paragonato a quello di Henri Cartier-Bresson, rimane un patrimonio della fotografia mondiale.

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