Riceviamo dal Segretario della Sottosezione varesina dell' Associazione Nazionale Magistrati, Lorenzo Dalla Palma, e pubblichiamo integralmente, la nota della Giunta ANM di Milano
"È notizia di queste ore che il Ministro della Giustizia ha formulato l’imputazione, chiedendo la fissazione dell’udienza di discussione orale (facoltà riconosciuta dall’art. 17 comma 7 del d.lgs. 109/2006), nell’ambito dell’azione disciplinare dallo stesso promossa contro tre giudici della Corte d’Appello di Milano, ritenendo una “grave ed inescusabile negligenza” l’avere concesso il 25 novembre 2022 gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico ad Artem Uss, evaso il 22 marzo 2023 all’indomani dell’autorizzazione alla sua estradizione verso gli Stati Uniti. Tale decisione giunge dopo la richiesta motivata del Procuratore Generale alla sezione disciplinare del Consiglio Superiore della Magistratura per la declaratoria di non luogo a procedere. Apprendiamo, peraltro, dalla stampa, che lo stesso Ministro in precedenza aveva pubblicamente dichiarato che si sarebbe attenuto alle valutazioni della Procura Generale.
La Giunta Sezionale di Milano dell’Associazione Nazionale Magistrati intende ribadire con forza quanto già sostenuto nel proprio comunicato del 19 aprile 2023 e cioè che “in ossequio al basilare principio di separazione dei poteri la legge prevede in generale che ‘l'attività di interpretazione di norme di diritto e quella di valutazione del fatto e delle prove non danno luogo a responsabilità disciplinare’ (art. 2, co. 2 del d.lgs.
109/2006). Ciò proprio per evitare che il potere esecutivo utilizzi il grimaldello del procedimento disciplinare per orientare l'attività giudiziaria. Questo dovrebbe essere patrimonio conoscitivo comune degli operatori del diritto e anche del Ministero della Giustizia pro tempore. Invece, per aggirare tale fondamentale principio, il
Ministro utilizza in via strumentale una contestazione disciplinare ai sensi dell’art. 2 co 1 lett. ff), pacificamente riservata a provvedimenti clamorosamente errati, abnormi o con finalità extra-processuali.”
Ancora una volta il Ministro della Giustizia esercita il proprio potere disciplinare in maniera inedita. Tale
decisione costituisce l’ennesimo atto di sfiducia dell’Esecutivo nell’operato dei magistrati, questa volta della Procura Generale della Corte di Cassazione. L’esercizio della giurisdizione viene messo in pericolo da tali scelte, che tentano di condizionarlo, affermando la supremazia del potere esecutivo su quello giudiziario, anche a costo di forzare la lettera della legge.
L’A.N.M. di Milano, pertanto, condanna fermamente l’iniziativa del Ministro della Giustizia ed esprime
profonda solidarietà nei confronti dei colleghi coinvolti.
Alla luce di quanto sopra, l’Assemblea Straordinaria della Sezione di Milano, già fissata per il 10 giugno 2024 alle ore 17.00 per discutere in ordine al disegno di legge costituzionale in materia di ordinamento giurisdizionale e di istituzione della corte disciplinare, avrà ad oggetto anche la presente vicenda, al fine di valutare eventuali iniziative da intraprendere su entrambi i fronti".
Milano, 7 giugno 2024
La Giunta Sezionale di Milano dell’Associazione Nazionale Magistrati






