Varese: Galimberti teme i dazi svizzeri e riscopre la ZES

Tassa Salute e dazi USA: combinato disposto che spaventa il sindaco di Varese Galimberti, che rilancia la ZES

Una doppia mannaia, che potrebbe costare caro all'economia di confine e, quindi, agli 80 mila frontalieri che ogni giorno lavorano in Svizzera.
E' quanto teme Davide Galimberti, sindaco di Varese, esponente PD e osservatore critico della questione dazi.
Per la Svizzera, infatti, gli Stati Uniti rappresentano il secondo partner commerciale dopo l'UE.
Le tariffe che Trump imporrà ai nostri vicini elvetici potrebbero essere del 39% e questo, spiega il sindaco, potrebbe determinare pesanti ricadute sull'occupazione di confine, quindi sul sistema territoriale.
In una nota, il primo cittadino guarda poi con apprensione al combinato disposto di dazi e tassa sulla salute, riferendosi alla nota battaglia contro il rincaro imposto ai vecchi frontalieri.
Quest'ultimo, dice Galimberti "è un aspetto che dovrebbe essere riconsiderato da Regione Lombardia e Ministero dell'Economia".
Mentre sul fronte delle imprese, il sindaco suggerisce di riprendere in considerazione meccanismi di incentivo e agevolazione, compresa la ZES (Zona Economica Speciale), per salvaguardare le attività che sorgono a ridosso del confine.

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