Varese: Violenza su medici e infermieri, serve un argine

In un convegno a Varese la gestione e prevenzione delle violenze ai danni degli operatori sanitari

La violenza che si abbatte sugli operatori della sanità. Le aggressioni, gli insulti, le intemperanze, drammaticamente frequenti e assolutamente da arginare.
E’ il tema, delicato quanto necessario, affrontato dal convegno in aula magna, a Varese, su impulso di ATS Insubria, AREU e Regione Lombardia attraverso le sue ASST.
Una serie di relazioni ha analizzato il preoccupante fenomeno da diverse angolazioni: in termini giuridici (gestione del rischio), in termini pratici (rete di videosorveglianza interna agli ospedali e possibilità di arresto differito) e in termini preventivi, cioè sociali e culturali.
E qui si impone una riflessione di carattere collettivo: perché da quei gruppi che si assiepavano fuori dai Pronto Soccorso per applaudire medici e infermieri in lotta contro il covid sono passati pochi anni. Ma sembra passato un secolo, visto il numero crescente di chi, a quegli stessi professionisti, lancia insulti o addirittura spinte e cazzotti.
A margine, altri due focus: da un lato, la gestione delle violenze di genere accertate nei centri di cura. Dall’altro, le testimonianze di chi, tutti i giorni, risponde al numero unico 112.

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