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“Acqua in vista!”, Alfa recupera una sorgente

Riscoperta a Cocquio Trevisago, produce 1,5 litri al secondo. Nell’elenco delle vene gestite dal gestore idrico, è la numero 350. L’esperta: “Importante isolarla e proteggerla”

In altri momenti una simile novità sarebbe finita a pié di pagina, oppure l’avremmo liquidata con un’alzata di spalle.

Ma in un periodo così difficile, secco, afoso e drammaticamente a corto di pioggia, la riscoperta di una sorgente in quel di Cocquio Trevisago fa notizia eccome. Merito di ALFA, la società cui fa capo la gestione provinciale del servizio idrico.

La vena in questione appare ridotta, ma in tempi di magra come questi rappresenta una realtà confortante, anzi, dissetante.

ALFA gestisce attualmente 350 sorgenti, che in previsione dovranno aumentare, sia per il bisogno di acqua, sia per la naturale predisposizione di alcune sorgenti a spuntare, esaurirsi e poi tornare in auge lungo i decenni, complici il cambio climatico, eventuali calamità, o interventi umani non sempre azzeccati.

Ciò che conta, precisa Luciana Tixi di ALFA, è fare tesoro delle sorgenti recuperate, proteggerle e garantire una continua manutenzione.

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