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Cassano: Sieco, sindaci a Ottaviani “Vogliamo risposte”

I Comuni di Sieco chiedono a gran voce “risposte certe” a Cassano, conseguenze su tariffe e dipendenti

O fuori o dentro, “vogliamo risposte certe da Cassano Magnago entro questa settimana” a parlare ai nostri microfoni è Anna Pugliese, sindaco di Cairate e presidente dell’Ufficio di coordinamento della Sieco, la Servizi Intercomunali Ecologici per la gestione dei rifiuti, a nome di tutti i sindaci soci minoritari (Brunello, Castelseprio, Lonate Ceppino, Carnago, Gazzada), riuniti questa mattina in sede per “fare chiarezza, dopo un anno e mezzo che vediamo interviste e articoli con inesattezze e dal forte contenuto politico”, ha sottolineato il sindaco di Castelseprio (tra i soci fondatori di Sieco), Silvano Martellozzo. Disappunto e preoccupazione sulla mancata “trasparenza” del comune di Cassano Magnago, socio maggioritario, e “la goccia che ha fatto traboccare il vaso” è stata l’assenza di venerdì all’assemblea soci, “ultimo giorno utile per convocarla”, da parte del sindaco Pietro Ottaviani e della delegata, per parlare proprio di rinnovi contrattuali. “Non mettiamo in discussione la scelta di stare in Sieco o meno, ma comunicarlo repentinamente è una questione di correttezza, come ha fatto il comune di Castellanza”, ha dichiarato il primo cittadino di Lonate Ceppino, Clara Dalla Pozza.
“Ad oggi non abbiamo ancora notizia delle intenzioni del Comune stesso e questo si ripercuote su tutta la programmazione e la gestione anche degli altri Comuni, su tariffe e dipendenti (22 a Cassano Magnago)” spiega Pugliese, “ad oggi abbiamo ricevuto un piano finanziario del 2024- 2025 sul quale siamo chiamati a deliberare le tariffe per il 2024, ma che è stato elaborato sulla base di uno scenario che vede Cassano Magnago ancora in Sieco per i prossimi sette anni. È emerso da una loro ultima riunione che stanno valutando non affidamento più breve di un solo anno”. La proroga fino al 30 giugno dei termini per la deliberazione del PEF e dei provvedimenti Tari ha permesso di tirare il fiato, ha ricordato Paolo Trevisan , sindaco di Gazzada Schianno, ma da Cassano Magnago sostengono anche Barbara Carabelli, sindaco di Carnago e Andrea Dell’Osto, primo cittadino di Brunello, è urgente avere “una risposta chiara e definitiva”.
Ad oggi, dopo un periodo di trasformazione, “Sieco è una società organizzata e sana che investe (26 nuovi mezzi), sottolineano i sindaci”, e che affronta disservizi e problematiche attraverso la condivisione tra comuni soci e una risposta repentina. Se dovesse “mancare” Cassano Magnago significherebbe 410mila euro di costi in più da ripartire sugli altri Comuni e comporterebbe un aumento della Tari tra il 13 e il 18% .

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