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Branduardi, pioniere della musica etnica

Al grande cantautore, varesino d’adozione, l’ultimo palcoscenico del Premio Chiara 2019. “Alla Fiera dell’Est? Non è più mia: è parte integrante della cultura popolare”

Il Premio Chiara incorona Angelo Branduardi, cantautore tra i più apprezzati in Italia e all’estero, che dedica la sua prima riflessione alla propria varesinità. Quella che da molti anni fa lo ha visto prendere casa a Bedero Valcuvia (“il mio piccolo Canada”). Ed è proprio la riflessione sulle radici una delle prime affrontate dagli intervistatori, Vittorio Colombo ed Enrico De Angelis. Branduardi è stato il primo artista ad esplorare le origini etniche della musica. Non c’è una sola cultura che non abbia scandagliato per recuperarne l’essenza melodica: dalle poliritmie africane alle melodie celtiche, dai canti degli indiani d’America alla musica elettronica, passando per le sonorità ebraiche. Una ricerca continua che ha finito per iniettare lo stile di Branduardi nell’impasto delle nostre abitudini e del nostro immaginario. Lo dimostra il suo più grande successo, Alla Fiera dell’Est, che l’autore definisce “brano primitivo” per la costruzione tecnica che lo compone. “Ormai – ammette – quella canzone non mi appartiene più. E’ parte integrante della cultura popolare. Sopravvivrà a me e a tutti noi. E questo è il più bel regalo che un artista possa ricevere”.

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