La scomparsa di Bruno Paneghini lascia un vuoto profondo nella vita culturale di Busto Arsizio. Imprenditore innovativo, mecenate curioso e instancabile, ha girato il mondo alla ricerca di giovani talenti, di artisti emergenti, conoscendo critici e curatori. Collezionista appassionato, ha visto nell’arte un motore di crescita e di futuro, soprattutto per le nuove generazioni.
Il Campus Reti di via Mazzini resta il segno più evidente di questa visione: un luogo in cui l’arte non è decorazione ma esperienza, stimolo, incontro. Un laboratorio aperto che oggi racconta la generosità del suo sguardo. La collezione costruita negli anni rappresenta un parimonio artistico che conta centinaia di artisti legando così il suo nome alla crescita culturale del territorio.
Accanto a lui, sempre, la moglie Ilenia, con la quale ha condiviso la passione per la bellezza. Sarà lei a proseguire quel cammino, portando avanti la loro visione con la stessa cura, la forza, il coraggio e quello sguardo capace di andare oltre. Quello sguardo che li ha sempre uniti.
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Busto A.: Paneghini, l’imprenditore vicino all’arte
Vive il ricordo di Bruno Paneghini, imprenditore e collezionista bustocco che ha creduto nell’arte
- Pubblicato il
Elisabetta Farioli
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