Sfogliare il libro dedicato ai cent’anni del Circolo degli Artisti è come consultare una mappa dei ricordi, una cartina storiografica utile a recuperare memoria di chi c’era e di ciò che è stato. Perché se Varese ha potuto prendere posto nell’incedere nostrano è merito di chi ne ha lastricato il cammino per buona parte del Novecento. Una tela di relazioni e creatività, audacia e lungimiranza, talento e inventiva, che nel Circolo hanno trovato approdo, espressione, risonanza.
E che in Salone Estense, grazie all’evento organizzato dall’attuale presidente Antonio Bandirali e condotto da Matteo Inzaghi, ha vissuto il suo sacrosanto tributo.
A cominciare dall’omaggio a Ferruccio Zuccaro, che si avvia al 97° compleanno e che del Circolo è stato presidente per più di 20 anni. Proseguendo con la signora Lozito, figlia dell’avvocato che nel dopoguerra, insieme al collega Castelletti, favorì la rifondazione dell’associazione-cenacolo.
E poi la rappresentazione dei tanti aneddoti e dei suggestivi approfondimenti che nella pubblicazione trovano spazio: l’analisi squisitamente artistica di Mario Chiodetti, quella poetico-letteraria di Silvio Raffo (figlio di quel Manlio che contribuì attivamente alla centralità turistica di Varese), quella storica e monumentale di Fausto Bonoldi, quella che grazie a Robertino Ghiringhelli riscopre e valorizza l’imprescindibile figura di Giovanni Bagaini, quella di Enrico Brugnoni, esperto delle ceramiche, o di Franco Prevosti, erede di una Galleria che per lungo tempo fu quartier generale del Circolo.
Varese ha davvero un passato glorioso. L’auspicio è che la celebrazione del Circolo e delle sue grandi anime inneschi una rigenerazione culturale capace di sfidare i segni del Tempo, ponendo nuovamente la Bellezza al centro delle sue dinamiche.
