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Etty Hillesum, quintessenza della Speranza

Un’altra serata magica al Sacro Monte, con Angela Dematté nel recital dedicato alla scrittrice olandese, ebrea, morta nel lager di Aushwitz a 29 anni

Nata ad Amsterdam nel 1914, si era laureata in Giurisprudenza e amava la scrittura. Tra il 1941 e il 1943 tenne un diario, pubblicato postumo postumo in Olanda e poi tradotto in diverse lingue.

Etty Hillesum era ebrea. Quando morì, il 30 Novembre 1943, nel campo di concentramento di Aushwitz, aveva solo 29 anni. La stessa sorte toccò a tutta la sua famiglia: a mamma, papà e, di lì a poco, al fratello Jaap.

Ieri la storia e le riflessioni di Etty, dolorose e cariche di fede, hanno illuminato di Speranza la Terrazza del Mosè, in un’altra serata di Tra Sacro e Sacro Monte.

In cabina regia, Andrea Chiodi. In scena, e in fase di scrittura, Angela Dematté, che alla breve ma intensa parabola di Etty ha dedicato anni, tempo, arte, immedesimandosi fino a ereditare parte di quella luce che, nonostante tutto, la giovane riusciva a vedere e a vivere. Fino alla fine.

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