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Gallarate: Al Maga 3 nuove mostre, da Tavernari a Coltro

Il Museo Maga di Gallarate inaugura 3 nuove mostre domenica 28 aprile, dalla scultura al pixel

Il Museo Maga di Gallarate, da domenica 28 aprile apre 3 nuove mostre al pubblico a cominciare da quella su Vittorio Tavernari, uno dei più importanti scultori italiani del secondo dopoguerra, che ha partecipato alla seconda edizione del Premio Nazionale Arti Visive Città di Gallarate nel 1951, autore della Fontana in Piazza Libertà, al museo i figli hanno affidato l’Archivio ma non solo.
A questo si aggiunge il riallestimento della collezione permanente nato a partire dalla produzione video Alfabeto del Contemporaneo, in collaborazione con Sky Arte.

Una nuova stagione espositiva di grande interesse per il MA*GA che, secondo i dati pubblicati sul numero di aprile de Il Giornale dell’Arte, con 139.346 visitatori, si posiziona al 50° posto tra i musei più frequentati in Italia e tra i primi tra quelli di arte contemporanea.

Fino al 1° settembre 2024, il MA*GA presenta l’importante acquisizione dell’Archivio, della Biblioteca e di alcune opere di Vittorio Tavernari (1919-1987), avvenuta grazie al finanziamento della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura attraverso il bando PAC – Piano per l’Arte Contemporanea 2023, vinto dal Museo MA*GA.
La mostra, curata da Emma Zanella e Alessandro Castiglioni, il cui titolo Vorrei scolpire l’universo ricalca quello di un articolo scritto dallo stesso Tavernari sulla rivista “Epoca” nel 1951, propone opere e documenti parte dell’Archivio che approfondiscono alcune iniziative nazionali e internazionali cui l’artista partecipa da assoluto protagonista, portando il suo linguaggio in dialogo con le dinamiche e le trasformazioni culturali della propria epoca ed è parte del programma espositivo di Italia 2050, Centro di ricerca per l’arte italiana 1950-2050, fondato dal MA*GA nel 2023.
La volontà di valorizzare il patrimonio di uno dei più significativi scultori italiani del XX secolo ha portato al progetto di acquisizione di un corpus preziosissimo, dall’aprile 2024 conservato nei depositi del MA*GA, costituito da lettere autografe, da fotografie e lastre fotografiche, dal catalogo delle opere e dalla bibliografia completa dell’artista, dalla biblioteca personale, oltre a un prezioso fondo di lavori che l’artista ha sempre tenuto per sé. Tra le lettere e nelle pubblicazioni compaiono alcune tra le voci più prestigiose della critica italiana, tra cui Francesco Arcangeli, Carlo Ludovico Ragghianti, Marco Valsecchi e Mario De Micheli.

La personale di Davide Maria Coltro (Verona, 1967; vive e lavora tra Milano e il lago Maggiore), dal titolo Astrazione mediale, in programma fino al 1° settembre 2024, s’inserisce all’interno della programmazione delle attività del Museo nell’Era Post – Digitale sostenuta dal Fondo Cultura 2021 del Ministero della Cultura, ed è il nuovo capitolo della ricerca promossa dal MA*GA sull’arte digitale.
La rassegna, curata da Alessandro Castiglioni e con il contributo critico di Elena Pontiggia, presenta la più recente produzione di Davide Maria Coltro in cui il linguaggio mediale, caratteristico della sua cifra più autentica, assume nuove connotazioni astratte e sintetiche, capaci di evidenziare i rapporti tra gli elementi fondamentali della pittura elettronica, quali bit e pixel, in un codice da lui stesso definito “pittura oltre la materia”.
Fino al 16 giugno 2024, Alfabeto del Contemporaneo. La voce degli artisti propone il riallestimento della collezione permanente del MA*GA, nato a partire dalla omonima produzione video, in collaborazione con Sky Arte.
Il programma, realizzato da STORYVILLE con la cura di Alessandro Castiglioni e Emma Zanella, si inserisce all’interno del progetto Il Museo nell’era Post Digitale – Fondo Cultura 2021, Ministero della Cultura.
L’iniziativa si pone come obiettivo quello di spiegare otto parole chiave dell’arte contemporanea, ciascuna scelta a partire da un’opera e da un artista della collezione del MA*GA:Soglia, Città, Geografia, Economia, Dedalo, Archeologia, Parola e Luce sono le parole che accompagnano le narrazioni di Massimo Bartolini, Paola Di Bello, Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini, Marzia Migliora, Riccardo Arena, Michele Ciacciofera, Cesare Pietroiusti e Chiara Dynys.
Le tre mostre sono state presentate alla presenza del sindaco Andrea Cassani, dell’assessore alla Cultura Claudia Mazzetti, della direttrice del Maga, Emma Zanella, del curatore Alessandro Castiglioni e del vicepresidente Luigi Mascheroni, al momento, con la reggenza dell’ente, in attesa del nuovo presidente dopo Angelo Crespi.

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