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Titanic e la tragedia della terza classe

Tra le migliaia vittime del famoso transatlantico soprattutto passeggeri di terza classe. La distinzione di classe uno dei motivi principali che ha spinto Claudio Bossi, il massimo esperto italiano della tragica vicenda legata al gigante di ferro, ad occu

A 30 anni dal suo ritrovamento, il Titanic torna a far parlare di sé.
3 classi rigorosamente distinte da evidenti barriere architettoniche e sociali sopra ad un microcosmo che la grande nave dei sogni, il Titanic, ha rappresentato durante il suo primo e ultimo viaggio. Ma la distinzione più eclatante rimane il numero maggiore di vittime di terza classe che l’inabissamento e non solo hanno mietuto. Persino in quella manciata di ore durante le operazioni di salvataggio, l’appartenenza alla classe sociale giusta ha garantito un posto sulla scialuppa della salvezza. Lo sa bene Claudio Bossi massimo esperto italiano della tragedia navale più importante del secolo, ospite a Oggiona Santo Stefano ad un evento organizzato dalla Pro-loco cittadina insieme all’associazione Anvo di modellisti Valle Olona- Castellanza e alla fedele riproduzione in scala 1:100 del Titanic. Ai nostri microfoni Claudio Bossi, il massimo esperto italiano della tragica vicenda sul Titanic e Nadia Mora, pronipote di un cameriere della sfarzosa nave.

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