Sono bastate poche ore e Varese si è precipitata a leggere Dante, i suoi immortali versi, le sue divine riflessioni, i suoi passaggi carichi di un significato che trascende l’uomo per toccare l’eterno, l’infinito, la sostanza dell’essere.
Al leggio allestito presso il Teatro Santuccio, si stanno alternando decine di varesini, preparati, emozionati, orgogliosi.
L’iniziativa, voluta da Andrea Chiodi nell’ambito della sua annuale rassegna ha accomunato persone che mai in vita loro hanno calcato un palcoscenico, per offrire un angolo di proscenio che non si limita a celebrare il Sommo Poeta, ma vuole riconciliarci con lo spirito messo a più dura prova: le radici dell’arte, della cultura e dell’identità.