L’OMS aveva previsto un’ecatombe. Invece, finora l’Africa ha retto meglio di altri continenti al contagio del Coronavirus. Tanto che l’altro giorno l’organizzazione mondiale della sanità ha commentato: “Sono stati più bravi nel gestire l’emergenza”, adducendo tra le possibile motivazioni anche la forte esperienza accumulata in fatto di epidemie. Il 25 maggio è la Giornata dell’Africa, in quanto ricorre l’anniversario di quella che oggi viene chiamata l’Unione africana, che affonda le sue radici nel 1963. Nell’occasione, alle 20.05 su Rete 55, in collegamento dagli Stati Uniti d’America, l’ospite de “Le Interviste di VareseMese” sarà Arrey Obenson, fondatore del movimento I am Africa. Ovvero, “Io sono l’Africa”.
“Oltre 50 anni fa, i fondatori del nostro continente africano avevano sogni, grandi sogni. Sognavano un continente libero, indipendente e in cui ogni bambino che nato avrebbe avuto l’opportunità di realizzarsi appieno”, spiega Obenson: “Più di mezzo secolo dopo l’indipendenza, che cosa resta del sogno dei nostri fondatori, mentre oggi celebriamo la giornata dell’Africa? Questa generazione è chiamata a fare la propria parte nel realizzare questo sogno. E mai prima d’ora c’è stata un’incredibile opportunità per realizzare quel sogno.L’Africa è ora una terra di un miliardo e 200 milioni di opportunità: tante quanti sono i suoi abitanti.
