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Baby-Gang: specchio dei nostri errori?

La maxi rissa di venerdì a Gallarate deve obbligatoriamente spingerci ad una riflessione. Sono gli stessi adolescenti ad aiutarci a comprendere: “Spesso ci facciamo trascinare dal gruppo, solo per non sentirci soli”. Dunque, questi ragazzi hanno bisogno del supporto degli adulti, oggi più che mai

In gruppo si fa ciò che non si può fare da soli. Ci si spinge oltre ogni limite, pur di dimostrare coraggio – forza – superiorità. C’è un vuoto emotivo ed educativo dietro alle cosiddette baby-gang. Un vuoto che gli adolescenti cercano di riempire con le botte, con i follower di Instagram, con il riconoscimento del loro ruolo da parte dei coetanei. Sono giovani senza stimoli, ideali, valori che oggi, schiacciati dalla noia e dalla mancanza di punti di riferimento quali la scuola e spesso anche  la famiglia, danno sfogo alla loro rabbia. Quello che è accaduto a Gallarate venerdì ne è una prova e deve spingere noi adulti a un’attenta analisi sul ruolo dei genitori e dei docenti.  

 

Gli adulti hanno dunque fallito? Da dove è necessario ripartire? “Scuola  e famiglie devono tornare a dialogare e a collaborare, per riuscire davvero a rappresentare un punto di riferimento per gli studenti”, dice il professor Giuseppe Mantica, dell’istituto Falcone di Gallarate.

 

 

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