Brenta: Ballardin: “Senza la famiglia mi sarei ucciso”

Assolto, dopo 10 anni di calvario, il sindaco di Brenta Ballardin: “Lasciato solo, ho pensato al suicidio”

Assolto, dopo 10 anni di calvario. L’incubo di Gianpietro Ballardin è finito. Ma è costato tanto, anzi tantissimo, da tutti i punti di vista, a cominciare da quello emotivo e psicologico. Nel 2016 Ballardin è pensionato (lavorava in Aermacchi) ed è sindaco della sua Brenta.
Un giorno la Guardia di Finanza bussa alla sua porta. E lo arresta. E’ l’inizio della via crucis. L’accusa è di peculato e falso ideologico: reati gravi, specie per un sindaco. Lui è sconcertato, ma la politica lo lascia solo: la sua faccia finisce in prima pagina, nelle manifestazioni di piazza, nei talk televisivi: viene dipinto come un criminale, ma sa di essere innocente.
Il marchio del sospetto gli rimane appiccicato fino al 7 Ottobre 2025 e al definitivo pronunciamento del tribunale di Varese. In mezzo, tanto dolore e il voltafaccia dei politici: “Ho pensato di suicidarmi – racconta a Rete55 – Se non l’ho fatto è grazie alla mia famiglia e a quei cittadini che mi lasciavano bigliettini di solidarietà nella buca dlele lettere”.
Nel servizio potete ascoltare l'intervista che ha rilasciato a Matteo Inzaghi.

Disponibile su Google Play
Disponibile su Google Play