Vite spezzate, esistenze distrutte, futuro cancellato. In un attimo, per superficialità o distrazione. Sull'asfalto resta il sangue, al cimitero un corpo e nel cuore di chi resta si scava una voragine.
I libri di Antonio Savoldi, dall'ultimo Ruggine di Strada, presentato in serata a Lampi Blu, ai titoli precedenti, cui si è ispirato un cortometraggio, parlano con la voce della verità.
Quella di chi, come lui, poliziotto di mestiere e scrittore per passione, ha incontrato, incrociato, provato nello stomaco e sulla pelle, o guardato negli occhi di genitori sconvolti e di colleghi impietriti.
Introdotto dal presidente Paolo Macchi e salutato dal sindaco Emanuele Antonelli e dai consiglieri regionali Emanuele Monti e Romana Dell'Erba, l'autore è stato intervistato da Martina Minari e ha insistito su un equivoco diffuso: "Gli incidenti non esistono. Le tragedie sono frutto di gesti, atti, eccessi. In una parola, scelte".
Nel servizio, una breve intervista a Savoldi.






