Dunque si tratterebbe di soldi.
Se l’ipotesi che la Procura di Busto Arsizio ha formulato a carico di Douglas e Michele, i due ventenni accusati dell’omicidio di Andrea Bossi venisse confermata, la ragione di tanta brutalità sarebbe il denaro.
Prelevato a spese della vittima a uno sportello bancomat, ricavato dalla vendita a due “compro oro” dei monili sottratti alla vittima.
Soldi, nient’altro che soldi. Quelli che in troppi sognano di accumulare con facilità. Per acquistare cose e vivere senza sforzi.
E pazienza se a pagarne il prezzo più alto sono un ragazzo, ucciso con crudeltà, e i suoi cari, devastati da un dolore insanabile.
Certo, le indagini dei carabinieri dovranno ancora fare luce su diversi aspetti, ma in attesa delle certezze giudiziarie resta l’atroce sospetto di una vita spezzata in cambio di una quotidianità un pochino più comoda, leggermente più facile.
E maledetta per sempre.
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Cairate: Soldi e violenza, assillo della “peggio gioventù”
Avrebbero ucciso per soldi, i due ventenni arrestati per il delitto Bossi: tanta brutalità perun pugno di euro
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