Senso unico permanente in via Sant’Anna e messa in sicurezza dell’incrocio con via Marconi, le misure intraprese non bastano: è questa la richiesta chiara e urgente di oltre 60 famiglie di Cassano Magnago, esasperate da una situazione viabilistica che definiscono “insostenibile e pericolosa”. I residenti hanno scritto a sindaco e prefetto di Varese, oltre a rivolgersi ad altri enti istituzionali, chiedendo interventi immediati dopo anni di sollecitazioni rimaste senza risposta.
Nel documento, inoltrato anche al Comune, all’ATS Insubria e al Difensore civico regionale, i firmatari denunciano lo stato di degrado e pericolo in cui versa via Sant’Anna: una strada stretta, senza marciapiedi, attraversata ogni giorno da oltre 3.000 veicoli, molti dei quali in transito per evitare il casello autostradale di Gallarate. Una via che, nelle curve più accentuate, sostengono i residenti, non raggiunge nemmeno i 5,5 metri minimi previsti dal Codice della Strada per il doppio senso di marcia.
“Pedoni, bambini, anziani, ciclisti e persone con disabilità sono costretti a camminare sulla carreggiata – si legge nella lettera – in un contesto che espone quotidianamente al rischio di incidenti e investimenti”. I residenti ricordano che è stato istituito un senso unico, misura che aveva migliorato la sicurezza, ma l’esperimento è stato revocato dopo pochi giorni.
Particolarmente critica anche la situazione dell’incrocio con via Marconi, teatro di numerosi sinistri – ben 23 solo nel 2024 – tra cui uno in cui è stato coinvolto un giovane e che ha richiesto l’intervento dell’elisoccorso. Nelle immediate vicinanze si trovano una chiesa e una scuola, e ogni giorno centinaia di persone attraversano quel tratto a piedi, in condizioni definite “di totale insicurezza. Ad oggi, al posto di soluzioni strutturali, sono stati semplicemente collocati alcuni New Jersey in plastica, che non risolvono in alcun modo le criticità esistenti".
I cittadini chiedono interventi strutturali di sicurezza come una rotonda, dossi rallentatori, segnaletica adeguata, riduzione dei limiti di velocità e istituzione di una “zona 30”. Tutte proposte già presentate in passato, ma mai accolte.
“Non possiamo più accettare soluzioni temporanee o interventi di facciata – concludono – Se il Comune non agirà, valuteremo ogni strada legale per tutelare la sicurezza pubblica”.






