Cassano: Allarme Tenore, Comitato Sud “Vogliamo le vasche”

Argini a rischio di Rile e Tenore, Comitato sud chiede strumenti, più controlli e una Commissione Alluvioni

Il Comitato Rione Sud di Cassano Magnago lancia un grido d’allarme, dopo le ultime “bombe d’acqua” che hanno messo in crisi fiumi e torrenti e la crescente preoccupazione dei cittadini, chiedendo con forza la realizzazione di vasche di laminazione anche sul Tenore, ritenuto ormai pericoloso quanto il Rile, oltre a rivedere, in generale, strumenti e strategie attraverso la reintroduzione della Commissione Alluvioni.

Negli anni Duemila, grazie all’impegno dei comitati cittadini, furono costruite le vasche di laminazione lungo il corso del Rile, fondamentali per contenere le piene e proteggere la città. Oggi però, sottolinea il portavoce del Comitato Sud, Lillo Bevelacqua, lo scenario è cambiato: l’urbanizzazione è cresciuta, le piogge intense legate ai cambiamenti climatici sono sempre più frequenti e anche il Tenore, nei giorni scorsi, ha rischiato di tracimare per pochi centimetri.

La preoccupazione è grande, “Cairate ha già ottenuto dalla Regione fondi per una vasca di laminazione, Cassano deve fare lo stesso, incalza Bevelacqua, “servono nuove opere, anche più di una, per evitare che il quartiere sud venga travolto dalle alluvioni".

Il Comitato chiede al sindaco, alla giunta e a tutte le forze politiche locali di farsi portavoce in Regione Lombardia e a livello europeo, per intercettare le risorse necessarie. La proposta è quella di istituire una Commissione Alluvioni, come già accadde vent’anni fa, per riportare il tema al centro dell’agenda politica.

Oltre agli interventi strutturali, si invoca più manutenzione e un sistema di monitoraggio aggiornato, "In via Trento il pluviometro segnava 50 centimetri, ma al ponte di San Pio X l’acqua era quasi a tre metri – spiega Bevelacqua – serve un altro pluviometro anche qui, strumenti adeguati e controlli costanti".
La paura è che Cassano Magnago possa rivivere scenari drammatici come quelli che hanno colpito in questi giorni la vicina Meda. “Non possiamo aspettare la prossima alluvione – conclude il Comitato – occorre agire subito, per salvare la pianura”.

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